Matera è considerata una delle città più antiche al mondo, ove è possibile ricostruire la vita stessa dell’uomo, dal paleolitico ai nostri giorni senza discontinuità temporali.
Le condizioni climatiche e un territorio coperto da boschi e folta vegetazione, favorirono la permanenza costante dell’uomo nelle grotte scavate nella roccia che utilizzava come abitazioni e luoghi per difendersi sin dalla Preistoria.
Con il Neolitico, compaiono i villaggi trincerati, primi esempi di insediamento stabile dove si sviluppano le tecniche di raccolta delle acque. Nel Medioevo, le piccole comunità orientali, monastiche e laiche contribuirono notevolmente all’aumento demografico, rifugiandosi nelle grotte già esistenti e ne ricavarono altre utilizzandole come abitazioni e luoghi di preghiera, dando vita così alle bellissime chiese rupestri.
Intorno al Mille, iniziava la dominazione dei Normanni e Matera diventava città regia, espandendosi così oltre le mura della Civita e popolando i rioni dei Sassi, Caveoso e Barisano. L’aumento demografico portò ad uno sviluppo della struttura urbanistica e la nascita del “rione del Piano”, completamente diverso dai rioni già esistenti.
Nel dopoguerra i Sassi vengono definiti “Vergogna Nazionale” per le scarse condizioni igienico-sanitarie delle case-grotta e il sovraffollamento e nel 1950 Alcide De Gasperi dopo un sopralluogo nella città decide di intervenire con un programma di riforme. Nel 1952 viene approvata la legge “ Risanamento dei Sassi” che prevedeva lo sfollamento dei Sassi e la costruzione di nuovi quartieri ed abitazioni per contadini, operai ed artigiani. Dal 1954 gli antichi rioni vennero abbandonati e lasciati nella decadenza e rovina totale. Successivamente si capì che questi rioni pietrosi così ricchi di storia non potevano essere lasciati al degrado e cosi nel 1986 viene istituita la legge che prevedeva “la conservazione ed il recupero architettonico ambientale”, e nel 1993 i Sassi di Matera sono stati riconosciuti dall’ UNESCO “Patrimonio mondiale dell’Umanità”.